Intervista su Il Mattino del 6 giugno 2015

Intervista su Il Mattino del 6 giugno 2015

IMG-20150602-WA0004Questa tornata elettorale ha confermato il suo feeling con gli elettori, già sancito alle ultime provinciali quando fu il più votato. Ma l’elezione nel consiglio regionale, nonostante le sue 5.720 preferenze, è avvenuta sul filo. Come intende ripagare ora la fiducia degli elettori irpini?

 

Alle ultime provinciali, il voto è stato espresso dagli amministratori locali,che sono, comunque, in rappresentanza dei territori. Ora si trattava di metterci la faccia e chiedere consensi in  tutti i Comuni d’Irpinia, con  capacità di proposizione e convincimento: la mia campagna elettorale è stata di ascolto e vicinanza alle ragioni delle comunità. E’ stata una esperienza di vita, intensa e dai ritmi serrati : ho cercato di comunicare le mie idee,con umiltà e determinazione, facendo sempre un’analisi delle criticità territoriali .                                                                                                                                  Ho provato ad intercettare i segnali di disagio, senza negare un desiderio di speranza, che pur ho letto negli occhi delle persone.                                                                                                                                                                             Credo che in politica ci voglia coraggio, passione e amore per il territorio. Altrimenti non si va da nessuna parte. Si può anche essere eletti. Ma se non sai amministrare il consenso ricevuto, se non trasmetti nulla a chi ti ha votato, se fai solo il burocrate o il tecnico, le persone ti mandano a casa. Come è avvenuto per molti !                                                                                                                                       Cinque anni fa, per un soffio, io non ce l’ho fatta,

Ma non mi sono mai scoraggiato, perché la politica per me è passione, coinvolgimento, presenza costante: ho continuato ad impegnarmi sul territorio. Ci ho messo entusiasmo e dedizione continua, sacrificando anche parte della mia vita personale. E ne è valsa la pena!

Ovunque, ho ricevuto affetto e  riconoscimento per il mio modo di fare politica.

Voglio perciò ringraziare la generosa accoglienza che gli irpini mi hanno riservato, che mi ha dato la possibilità di essere eletto consigliere regionale.                                                                                                                                                   Da domani , si riprende con più energia.                                                                                                                                 La fiducia che mi è stata accreditata, sarà ripagata con una politica al servizio dei cittadini .Con la dedizione e l’attenzione che – da sempre – ho riservato all’Irpinia.                                                                                                              A Napoli io ci sarò. Con l’ Irpinia nel cuore, come ho sostenuto in campagna elettorale!

 

Sanità, trasporti, acqua e servizi sociali. Queste le priorità che lei ha indicato a caldo appena eletto. Ha già in serbo qualche proposta?

Come le dicevo, ho cercato di fare un’analisi delle criticità, in riferimento allo stato di ‘impantanamento’ della Regione Campania: una burocrazia ostativa in tutti i settori, ticket sanitari più alti d’Italia, file interminabili negli ospedali, novantenni in lista di attesa (addirittura di anni) per patologie gravi, sistema di trasporti allo sfascio, la tratta  ferroviaria  Avellino Rocchetta dismessa, poca attenzione al Sociale e fasce meno abbienti sempre più relegate ai margini, trivellazioni su un territorio ricco  di eccellenze : sono tanti i motivi di disfacimento di un Ente, che ha ridotto la Campania a fanalino di coda !                                                                                                                                                                   I proponimenti sono molti e  tutti da valutare insieme agli altri eletti : penso a una Regione modello, che saprà intercettare i segnali che vengono dalla società civile . Lavoro, legalità, sicurezza, tutela dell’ambiente, una sanità efficiente per tutti.

Meritocrazia e mai più clientelismo e privilegi per pochi .Crescita, in termini di dignità, della persona. Cultura della legalità. Itinerari turistici di rilievo, una gestione dinamica e competitiva. che  favorisca una cultura dell’accoglienza.                                                                                          Occorre una programmazione efficace, sostenibile: bisognerà coniugare le esigenze di salvaguardia e identità territoriale con una progettualità innovativa, che sappia coniugare la tutela dei luoghi con le esigenze di sviluppo e occupazione. Un recupero delle peculiarità territoriali  che possa creare indotti e circuiti lavorativi stabili e turismo di qualità, non il mordi e fuggi finora messo in atto!

Che giudizio dà dei consiglieri che hanno rappresentato l’Irpinia in questi anni?

Il mio giudizio è in linea con quello espresso dagli elettori! Scelte sbagliate, mancata progettualità ‘espansiva’. Poca attenzione ai territori, incapacità  gestionale e di valorizzazione delle risorse umane e produttive. E tanto altro!                                                                                                                       Non a caso, a  conclusione di ogni mio intervento, in questa campagna elettorale, ho amato ripetere  “mandiamoli a casa  i nostri amministratori regionali, buoni solo a scaldare le poltrone !                                                                                          Che dire? Sono felice di essere stato convincente!

Ora si parla di un esponente irpino in giunta. Un assessore alla Sanità o addirittura alle aree interne. Crede che basti per bilanciare lo squilibrio con l’area napoletana e restituire attenzione a questa provincia?

Non entro nel merito della distribuzione degli assessorati. Non è mia competenza e non so nulla a riguardo.                                                                                                                                                   Io credo che, a prescindere dalle ‘cariche’ o dagli incarichi, ora bisognerà rimboccarsi le maniche e riportare l’Irpinia al centro dell’interesse regionale.                                                                                                                                                 Abbiamo conseguito un risultato straordinario: in giunta 4 esponenti della maggioranza. Ora dobbiamo fare quadrato e lavorare per il bene Comune, per la crescita  delle nostre comunità.                                                                                                           Agli irpini,  bisognerà restituire dignità di rappresentanza nel Consiglio Regionale, lasciando fuori ogni posizione personalistica.

Nel 2009 fu eletto presidente del consiglio provinciale candidandosi a sostegno del centrodestra di Cosimo Sibilia. Ora è con de Luca. Come giustifica il cambio di schieramento?

 

Ho scelto De Luca perché non potevo più sostenere una politica che – quotidianamente – ha ferito la mia terra , relegandola ai margini dell’interesse regionale.

Non potevo più  sostenere chi – in Irpinia – ha chiuso ferrovie e ospedali, penalizzando continuamente il territorio e gli enti locali, se non quelli della propria area di interesse politico.

Non mi riferisco ai singoli, ma a un modo di fare politica, che non sempre ha saputo  scegliere una classe dirigente qualificata, vicina alle istanze territoriali e consapevole del ruolo pubblico  occupato. E –  spesso –  senza un’esatta cognizione delle problematiche da affrontare!

Cosa chiedete in cambio al nuovo governatore?

Di scrivere le pagine di una nuova stagione politica. Fatta di meritocrazia,  trasparenza amministrativa, concretezza, difesa della legalità, efficienza di servizi e capacità di produrre Futuro!